giovedì 29 luglio 2010

«Non usate quel combustibile»

il Centro — 15 giugno 2010 pagina 19 sezione: PESCARA

SCAFA. E’ prevista una larga partecipazione di cittadini, ma anche di sindaci e amministratori dei centri limitrofi, alla seduta straordinaria di consiglio comunale indetta, su richiesta dei due gruppi di minoranza, per discutere della possibilità di bruciare combustibile da rifiuto (il Cdr) per l’alimentazione dell’alto forno del cementificio dell’Italcementi. I più decisi a dire no a questa evenienza - il procedimento di combustione dei rifiuti nella cementiera viene ritenuta dannosa -, sono i consiglieri del gruppo Rialzati Abruzzo composto da Doriana D’Alimonte, Gianpiero D’Ercole e Giovanni Totodonati. L’altro raggruppamento composto da Valter De Luca e Lanfranco Ciamponi mantiene una posizione meno severa mostrandosi aperto al dialogo, mentre Sante Di Paolo si era espresso in maniera contraria già da quando era assessore provinciale all’Ambiente. Interlocutoria la posizione dell’amministrazione che «prima di prendere una decisione a riguardo», spiega il sindaco Dino Marangoni «ha bisogno di acquisire i risultati degli studi a riguardo, in ogni caso la nostra preoccupazione sarà di salvagurdare la salute dei cittadini». L’assessore all’Ambiente Fausto Canù si farà portavoce della proposta della costituzione di una commissione comunale per approfondire il problema. Che comunque non riguarderebbe il solo territorio di Scafa, ma anche quello del circondario per le ricadute delle emissioni in atmosfera «considerate a rischio fino a svariati chilometri di distanza». Per il consigliere Gianpiero D’Ercole , che in qualità di medico studia da tempo il problema, «il Cdr nelle cementerie crea danni alla salute in maniera certa, e lo dice in una inequivocabile sentenza anche la Comunità Europea. Dare queste informazioni per me», sottolinea il medico, «è un dovere deontologico esercitato in difesa dei cittadini e dei lavoratori. Auspico comunque che fra il sindaco e l’Italcementi si intavoli una sana trattativa. La bibliografia medica mondiale», osserva D’Ercole, «ha dati che affermano l’aumento dei tumori in un raggio di 3,5 km dal 6 al 24%. Una cifra decisamente preoccupante. Spero che sindaco e assessori si ricordino che l’amministrazione è sovrana dopo i pareri della Provincia e della Regione, che invito a riflettere in egual misura sul serissimo problema». © RIPRODUZIONE RISERVATA -Walter Teti /

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