giovedì 29 luglio 2010

Italcementi, il consiglio si spacca.


il Centro — 16 giugno 2010 pagina 23 sezione: PESCARA

SCAFA. C’è una nota positiva nel consiglio comunale straordinario di ieri incentrato sulla richiesta della Italcementi di utilizzare il Combustibile da rifiuti (Cdr) nei propri impianti di produzione: è che l’aula consiliare era stracolma di gente interessata al problema. Aspetto sottolineato da vari consiglieri e anche dal sindaco di Scafa, Dino Marangoni . Ma c’è anche una nota negativa ed è stata quella di non aver ammesso a parlare il pubblico che, in tante occasioni, ha chiesto di poter intervenire. Il presidente del consiglio comunale Antonio Dell’Orso ha comunque comunicato che, a breve, sarà convocata una pubblica assemblea sull’argomento. L’altra nota positiva è che si è dato mandato al sindaco di approfondire le ricerche, recuperare gli studi sul Cdr e sugli effetti sull’ambiente e sulla salute, curando anche i contatti con gli enti sovracomunali, in modo che possano riferire in un prossimo consiglio comunale, secondo la proposta del gruppo di minoranza di Valter De Luca e Lanfranco Ciamponi . Il risvolto negativo è stato quello di negare la formazione di una commissione paritetica con a capo il sindaco ma composta anche di rappresentanti delle associazioni, di cittadini ed esperti del settore, proposta invece dal gruppo di Rialzati Abruzzo di Doriana D’Alimonte , Gianpiero D’Ercole e Giovanni Tontodonati . Su questa votazione il consiglio si è spaccato, sebbene tutti i consiglieri intervenuti si siano dichiarati a favore della salvaguardia della salute pubblica. I dati riferiti da D’Ercole sui pericoli per la salute umana delle emissioni in atmosfera dei prodotti della combustione del Cdr, che lo stesso D’Ercole ha recuperato da pubblicazioni scientifiche internazionali, sono stati ascoltati come utili informazioni così come la sentenza della corte di giustizia della Comunità europea che vieta l’uso del Cdr per effetti nocivi rilevati. In particolare, Doriana D’Alimonte ha chiesto anche un intervento dell’Arta sulla misurazione delle micropolveri nell’atmosfera di Scafa con riferimento alle pm10, che sarebbero prodotte anche dalla combustione del Cdr che, comunque, nella cemenificio di Scafa avverrebbe in una camera di combustione non equiparabile a un termovalorizzatore in grado di abbattere notevolemente le emissioni pericolose. © RIPRODUZIONE RISERVATA -Walter Teti /

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