giovedì 29 luglio 2010

«Consiglio straordinario per dire no all Italcementi che vuole bruciare rifiuti»

il Centro — 12 giugno 2010 pagina 19 sezione: PESCARA

SCAFA. Si apre una nuova battaglia ambientale a Scafa sulla proposta della società Italcementi di voler ardere combustibile da rifiuto (Cdr) nel bruciatore del cementificio. La tensione creata dalla notizia ha già valicato i confini del paese, coinvolgendo sindaci e cittadini dei centri di tutta la Val Pescara. L’argomento sarà discusso martedì pomeriggio, alle 17.30, in un consiglio comunale straordinario richiesto dal gruppo di opposizione composto da Doriana D’Alimonte, Giampiero D’Ercole e Giovanni Tontodonati. Il tema è stato affrontato anche dall’altro gruppo di minoranza, composto da Valter De Luca, Sante Di Paolo e Lanfranco Ciamponi , che ha presentato una relazione, giudicata però meno «intransigente» di quella dei colleghi. «L’utilizzo del Cdr», spiegano D’Alimonte, D’Ercole e Tontodonati, «sarà soggetto ad autorizzazione regionale, che sarà rilasciata non appena il Cementificio completerà lo studio di impatto ambientale. Insomma temiamo che si avvii a bruciare rifiuti senza che la popolazione sia informata di ciò che sta accadendo e senza avere un minimo di sicurezza sugli effetti che un bruciatore di Cdr provoca sull’ambiente e soprattutto sulla salute umana. Sì, perché il bruciatore del cementificio non è un termovalorizzatore idoneo per il Cdr, ma lo si può considerare un semplice inceneritore, che sicuramente», sostengono i tre consiglieri, «non dà garanzie sulle emissioni. Del resto, ci sono pareri autorevolissimi di studiosi di livello mondiale che dicono di non potersi esprimere perché non ci sono riferimenti ed esperienze significative a riguardo». I tre consiglieri ricordano come anni fa i cittadini di Alanno e Rosciano impedirono la costruzione di un termovalorizzatore sui loro territori. «Figuriamoci se qui», insistono, «si può usare un altoforno per incenerire rifiuti». Nella proposta di delibera i tre consiglieri chiedono che vengano misurati i livelli di micropoveri presenti nell’aria a Scafa, anche se non richiesto dalle leggi, perché sono altamente nocive, e propongono la costituzione di una commissione presieduta dal sindaco Dino Marangoni quale massima autorità sanitaria per seguire quanto sarà deliberato dal consiglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA -Walter Teti /

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